Feste in Alykes
Festeggiamenti
Importanti manifestazioni tradizionali dell'isola sono i festeggiamenti religiosi organizzati soprattutto nei mesi estivi in ogni chiesa dei villaggi del comune.
La festa comincia con la processione religiosa. Al ritorno il rientro alla chiesa è accompagnato dal suono festivo delle campane, che segnalano l'inizio del canto e del ballo. Ci sono tavoli con vino, cibi e dolci tradizionali che si producono esclusivamente a Zacinto.
Al Comune di Alykes la processione dell'icona della Madonna Katastara si accompagna dalla filarmonica del comune e tutti gli ufficiali della prefettura di Zacinto.
Il 21 Maggio è un giorno di vacanza perché si festeggia l'unita delle Isole dello Ionio con la Grecia.
Il 24 Giugno è la festa di Aghios Ghiannis Klidonas e la sera prima gli abitanti accendono grandi fuochi chiamati "fugaries" e saltano sopra le fiamme per avere una buona fortuna. Una tradizione che ovviamente deriva dal culto antico dei superi.
Il 17 Luglio festeggia il villaggio Fagia o Aghia Marina alla regione Risa.
Il Ferragosto festeggia la Madonna Faneromeni in città e le Madonne ai villaggi Katastari e Aghios Dimitrios.
Il 24 Agosto festeggia tutta l'isola per 3 giorni per l'anniversario del trasferimento della reliquia di Aghios Dionissios dalle isole Strofade alla sua chiesa a Zacinto.
Il 17 Dicembre festeggia l'isola per 3 giorni in onore del Patrono dell'isola Aghio Dionissio con una processione solenne che porta la sua reliquia a tutte le strade della città.
Capodanno
La vigilia di Capodanno, gruppi di cantanti popolari girano la città ed i villaggi da casa a casa per cantare i propri Canti dell'Anno Nuovo.
Il popolo mangia le frittelle fatte di farina e acqua e ricoperte di miele.
La mattina di Capodanno, la Banda Municipale gira la citta suonando i Canti dell'Anno Nuovo, accetta il regalo che si chiama "bonamas" e alla fine suona l'Inno Nazionale alla Piazza Centrale.
Epifania
Il Vescovo, esce dal Duomo dopo la fine della messa serale, e ritorna alla sua dimora, accompagnato dal popolo, il clero, gli ufficiali e la filarmonica che suona.
Lì aspettano tante bande che cantano i canti dell'Epifania e dopo il Vescovo dal balcone, parla alla gente e benedice tutti.
Il giorno stesso dell'Epifania tutta la gente va al porto dove il Vescovo consacra le acque, battezzando la croce attaccata ed una lunga asta.
Al confine del Comune di Alyke, la consacrazione delle acque accade negli ultimi anni si effettua al porto dei pescatori di Kato Gherakario, a Kavos (Psaru) accompagnata dalla Filarmonica comunale.
Carnevale
Responsabile per la somiglianza del carnevale di Zacinto a quel Veneziano è il veneto Pietro Foscolo, comandante dell'isola agli anni del Dominio Veneto.
Il Carnevale è il periodo ideale per dare le "Omolies", le opere teatrali satiriche create nel Diciottesimo secolo dal popolo di Zacinto che voleva satireggiare gli occupatori dell'isola.
La penultima domenica del carnevale c'è la parata dei bambini mascherati, detta il "Piccolo" mentre l'ultima domenica tutta la gente mascherata segue il carro carnevalesco del Re del Carnevale e gli altri carri che girano tutta la città.
Durante l'ultima settimana del carnevale ci sono ancora 2 festeggiamenti importanti, il rigurgito delle Nozze Veneziani (foto) tutto in costumi d'epoca e la Giostra che negli anni del Dominio Veneto era uno degli avvenimenti più importanti dell'isola.
L'ultima domenica, al Comune di Alykes a Katastari tutta la gente mascherata segue la gran processione accompagnata dalla filarmonica, gli ufficiali e le comitive culturali.
Il Teatro Popolare di Zacinto "Omilies"
Le "Omilies" di Zacinto sono un tipo di teatro popolare ritmico a versi di quindici sillabe unico in tutta la Grecia. È apparso alla metà del Diciassettesimo secolo e mostra la creatività culturale del popolo di Zacinto.
Svolto insieme ad altre forme di arte era uno dei maggiori divertimenti dei contadini e del popolo. Si metteva in scena all'aperto durante il carnevale, alle piazze e le strade dei villaggi e della città.
Le sue origini non sono definite nemmeno oggi, ma di sicuro è, in gran parte, influenzato dalla letteratura di Creta e dalla commedia dell'arte italiana.
Alle "Omilies" partecipano solo dilettanti e solo uomini anche per le parti femminili. La sceneggiatura è minima se addirittura c'è, ma i vestiti, le maschere ed i trucchi sono forti e tanta importanza ha la parlata ed il movimento. Si usa il dialetto locale a versi di quindici sillabe.
All'inizio, la trama si basava al teatro di Creta, la mitologia greca e quell'internazionale e la letteratura, sceneggiata sempre in modo di soddisfare le esigenze degli spettatori tanto rigidi quando sensibili, usando la parlata dialettale.
Nel 1745 Savoghias Rusmelis ha scritto "La commedia dei medicastri" o "I Ghianniotes" e "L'intermedio della siora Oliva Informatrice e la siora Mela Donzella" mentre nel 1790-95 Dimitris Guselis ha scritto l'opera famosa "O Xasis". Le due "Omilies" cambiano per sempre questo tipo di teatro, usando per la prima volta personaggi caratteristici del popolo di Zacinto, una cosa sensazionale e commovente per gli spettatori.
Fino ad oggi le "Omilies" hanno un gran successo con tante nuove opere.
La Settimana Santa di Zacinto
La Settimana Santa a Zacinto, ha delle tradizioni tutte sue che creano un'atmosfera unica. I riti religiosi sono diversi dal resto della Grecia e mentre alcune delle tradizioni hanno le origini in tempi remoti, gli abitanti le seguono con tanta passione e rispetto.
La Settimana Santa, comincia il Sabato di Lazzaro quando alle 11 del mattino suonano le campane di tutti i campanili dei villaggi e della città, decorate di palme.
La Domenica delle Palme dopo della Messa, arrivano dalle chiese le palme da mettere alle icone di tutte le case. La sera avviene la funzione di Cristo.
Martedì Santo durante la funzione serale tutte le cantorie cantano soprattutto alle chiese della città un mottetto gravemente influenzato dalla musica religiosa di Zacinto.
Giovedì Santo dopo la messa del mattino, le campane smettono di suonare fino al mattino del Sabato Santo. Tutto s'abbruna. I labari neri si appendono alle case, le bandiere sono abbrunate e i vestiti soprattutto delle persone anziane sono elegiaci. Da questa sera in poi le particolarità dei riti sono ancora più intensi. Il Cristo sulla Croce appare nella chiesa dopo l'undicesimo Vangelo mentre il dodicesimo Vangelo inneggiato nella parlata locale, culmina la Messa.
Venerdì Santo c'è la Messa Delle Ore Grandi e della Deposizione. In seguito il prete porta nella chiesa il corpo di Cristo sulle spalle, coperto con un lenzuolo bianco.
Un particolare interessante è che a Zacinto l'agiografia di legno del Cristo Morto è raffigurata ad entrambi i lati, e si chiama "Amnos" che significa agnellino. Alle due del pomeriggio una processione unica in Grecia porta il Cristo sulla Croce in tutta la città. La litania comincia dalla chiesa di Aghios Nicolaos del Molo alla piazza di Solomos (foto).
Nella litania reverenziale, seguita anche dalla filarmonica che suona tutti i canti luttuosi, c'è anche l'icona della Madonna Dolorosa. Il momento più emozionante è quando al ritorno, il Vescovo benedice la gente alzando il Cristo sulla Croce e facendo il segno della croce ai quattro punti dell'orizzonte. Alle quattro del mattino del Sabato Santo l'epitaffio gira le strade della città. Al ritorno, dopo i canti al Signore, segue la famosa "Gloria" e la tradizione "to comati" che riguarda al rompimento di brocce ceramiche dagli abitanti a tutte le strade della città.
La sera del Sabato Santo si festeggia la resurrezione alla Piazza San Marco, e tutti cantano gli inni della particolare musica religiosa di Zacinto.
La sera della Pasqua dopo la Messa dell'Amore alla chiesa di Aghios Lasaros segue la litania dell'icona imponente della Madonna Galanussa e l'icona della Resurrezione.
Il Venerdi dopo Pasqua festeggia il pittoresco borgo di Boxalis. La litania dell'antica e meravigliosa icona della Madonna Crisopighi, finisce con la festa sotto i suoni primitivi e forti della "tamburloniakara".
Le manifestazioni della Pasqua finiscono la Domenica dopo la Pasqua con la festa popolare alla piccola chiesa pittoresca di Aghios Lipios, alla regione di Kalitero.
La Tradizione di Zacinto alla Musica e al Ballo
Zacinto per la sua posizione geografica ha avuto tanta relazione sia con l'Est sia con l'Ovest, un fatto che ha influenzato in gran parte la sua identità culturale. Senza però arrivare mai a fare una semplice copia dei modelli stranieri. Il criterio particolare e sensibile della gente di Zacinto, ha sempre filtrato gli influssi per arrivare alla creazione di qualcosa di diverso, un risultato proprio e molto lontano delle originarie influenze. Una trafila ripetuta a tutte le forme d'arte.
Le canzoni e la musica, il suono di Zacinto, hanno la radice agli anni antichi e i bizantini. Ovviamente le influenze della cultura creta, della cultura europea e soprattutto della cultura italiana sono forti. Come abbiamo già detto però, tutti gli influssi dall'Est e dall'Ovest hanno solo inspirato la gente di Zacinto che ha creato la propria tradizione musicale che nei giorni d'oggi è ritenuta autonoma, particolare e speciale ma appartiene in generale alla scuola della musica delle Isole dello Ionio.
Dopo il mescolo di tanti tipi diversi di musica e parecchie sperimentazioni la musica di Zacinto trova il suo suono definito durante il Ventesimo secolo. Un suono nato dallo spirito particolare della gente di Zacinto, un suono che esprime senza dubbio ogni angolo nascosto dell'anima e dei sentimenti. Per questa ragione Zacinto è nota anche come l'isola della musica, del canto e dei cantanti. Il suono musicale di Zacinto può essere diviso nelle categorie in seguito:
1. Le canzoni del paese di Zacinto Popolari - Rusticani
2. Le canzoni della città di Zacinto Borghesi
α. La cantata a quattro voci accompagnata da chitarra e mandolino
β. La serenata a due voci accompagnata da chitarra e mandolino
γ. L' "Arecchia" un canto a quattro voci senza strumenti musicali
δ. La cantata dei carceri accompagnata da due chitarre.
3. I canti religiosi di Zacinto a quattro voci
Le canzoni del paese di Zacinto Rusticani - Popolari
Le troviamo ai villaggi soprattutto della regione montuosa.
Sono canzoni usati soprattutto per il divertimento, cantati durante i festeggiamenti, il carnevale, le nozze, i battesimi, le feste onomastiche e.c.
Sono piacevoli e sensibili, fini al suono, chiari ai sentimenti ed il colore musicale. Il loro carattere gioioso è sottilmente ironico ma sempre sensato e grazioso, con un ritmo veloce ed armonioso. Tutte queste caratteristiche esprimono la particolarità e il temperamento degli abitanti della campagna.
Queste canzoni corrispondono a balli tradizionali di Zacinto accompagnati dal "tamburloniakaro" o negli anni seguenti dal violino, l'organetto e la chitarra.
Il "tamburloniakaro" di Zacinto significa la combinazione di due antichi tradizionali strumenti musicali fatti a mano. La "niakara" una specie di piffero e flauto attaccati ad un pallone di pelle di circa 30 cq che finisce ad una coana, e il "tabulro" o "nta(v)uli" un tipo di piccolo timpano fatto a mano.
Balli Popolari di Zacinto
I balli popolari più caratteristici di Zacinto sono:
Sirtos (regolare) di Zacinto
Sirtos (ondeggiante) di Zacinto
Sirtos delle Donne di Zacinto
Stavrotos (incrociato) di Zacinto
O Kinigos (il cacciatore)
Levantinico Sirto (il Sirtos di Levante) di Zacinto
I Amiri (la sventurata)
Geranos o Megalos (il Grande Ballo) di Zacinto
Ghiarghitos (il ballo di Teseo)
Gli altri balli popolari che esistevano nel passato, oggi sono, sfortunatamente, derelitti sia dall'indifferenza sia dal cambiar dei costumi. Rimangono solo i nomi citati a parecchi testi antichi senza però qualche indicazione della coreografia, della musica e dell'uso. Alcuni di questi sono: "o Nifiatikos", "o Pannorios", "o Rigotos", "i Panourghià", "i Galiantra", "to Gaitani", "o Protreptikos", "o Pirixios", e.c.
La nobiltà, straniera e locale che nei secoli passati amministrava l'isola, ballava i balli d'origine europea come: le quadriglie, la polca, la mazurca, il valzer, il tango, e tanti altri. Dopo l'unione delle Isole dello Ionio con la Grecia e l'abolizione delle classi sociali, tutti questi balli europei sono integrati nella cultura di Zacinto e ballati da tutta la gente, soprattutto durante i balli del carnevale che si organizzavano alle due grandi Sale, La Sala Romana e la Sala Lombarda, che purtroppo sono demolite al terribile terremoto del 1953.
Alcuni di questi balli come il tango e il valzer sono indispensabili ad ogni festa popolare.
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